Pressostato clima Golf Serie V
Un’esigenza di spostamento sempre in crescita ed il numero degli autoveicoli in continua espansione determinano quotidianamente un traffico caotico che costringe un automobilista a rimanere confinato nella sua macchina per una quantità di tempo considerevole, che una recente stima ha quantificato essere di circa due settimane nell’arco di un anno, con punte che possono arrivare anche a 74 minuti al giorno; è chiaro quindi che, specie nella stagione più calda, un confort a bordo appropriato è divenuto ormai una caratteristica imprescindibile delle moderne automobili. Più della comodità dei sedili, dell’assorbimento del rumore e dell’offerta di strumenti per l’entertainment, un clima adeguato all’interno dell’abitacolo è uno dei fattori che maggiormente determina la qualità del benessere degli occupanti: la giusta temperatura ed umidità sono quindi gli elementi più importanti nel determinare il confort a bordo vettura.
Il funzionamento del climatizzatore nelle autovetture si basa su trasformazioni del fluido refrigerante il cui ciclo può essere espresso nel seguente modo:
il fluido refrigerante, allo stato gassoso a bassa pressione e a bassa temperatura, viene aspirato dal compressore che lo invia nel circuito ad alta pressione e ad alta temperatura.
Una volta arrivato nel condensatore, il refrigerante subisce una trasformazione di stato fisico da gassoso a liquido cedendo calore all’aria esterna che lo attraversa. Attraversato il filtro disidratatore, che assorbe umidità e trattiene le impurità, il refrigerante raggiunge la valvola di espansione.
Nella valvola di espansione, il refrigerante subisce una drastica caduta di pressione e di temperatura, cambiando nuovamente di stato fisico, passando dallo stato liquido a quello gassoso e in queste condizioni, il refrigerante viene nuovamente aspirato dal compressore. In quest’ultima fase l’evaporatore ha il compito di sottrarre calore dall’aria immessa nell’abitacolo e di deumidificarla (Figura 1).
Altri componenti molto importanti del circuito refrigerante sono i pressostati cioè dei dispositivi elettromeccanici di sicurezza; in un impianto di aria condizionata svolgono le funzioni di:
– proteggere gli altri componenti del sistema da eventuali valori anomali di pressione;
– regolare la pressione di condensazione.
Proprio per questi scopi sono collegati direttamente alla centralina motore,oppure alla centralina di gestione dedicata se si tratta di un impianto di climatizzazione automatico.
Si classificano in base alla tipologia e al numero di regolazioni che possono effettuare: esistono pressostati binari (binary) e ternari (triplo o trinary), rispettivamente con due e tre contatti interni a step di funzionamento preordinati, cioè funzionanti in modo discontinuo in base a livelli di pressione stabiliti (di taratura), e pressostati lineari, che a differenza dei primi hanno un comportamento di sorveglianza ed intervento continuo. Sono montati tra il condensatore e la valvola di espansione, e come anticipato hanno la caratteristica di proteggere i componenti da danneggiamenti derivanti da una scarsa quantità di refrigerante nel circuito o da un’eccessiva pressione. Un problema che si è verificato al pressostato del circuito refrigerante ha riguardato l’autovettura di casa Volkswagen, precisamente la Golf serie V (1K1-1K5) codice motore BSE. Analizzando la memoria guasti si è appurato il relativo errore:
“00819 – Trasduttore alta pressione (G65) Interruzione cortocircuito su positivo”
Il guasto impediva il funzionamento dell’impianto clima e l’unica soluzione che è stata adottata è stata quella della sostituzione del pressostato difettoso.
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